Namaki è un’indagine fotografica sviluppata in Messico sul Chupacabra, una bestia mitologica che si dice succhi il sangue degli animali per nutrirsi.

L’identità di questa creatura è presente nell’immaginario collettivo dei messicani nonostante si sappia pochissimo sul suo conto:

il Chupacabra è un animale crepuscolare, un predatore silenzioso che si muove fra gli umani senza destare sospetti, lasciando solo le tracce dei suoi attacchi e dei resti di prede mutilate. Questa creatura, guidata puramente dall’istinto di nutrirsi, incarna perfettamente la natura, in tutta la sua metodica e spietata indifferenza, dove domina la sopravvivenza, creando un equilibrio crudo e privo di sentimentalismo.

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Namaki, che significa “ricerca” in Nauatlh, la lingua degli antichi Aztechi, rappresenta l’essenza stessa del progetto: una continua investigazione visiva e concettuale, identificando il Chupacabra come simbolo della connessione complessa tra l’umanità e la natura selvaggia, di come gli uomini si relazionano al mito e ne rimangono catturati.

L’indagine invita il pubblico a riflettere sulla dualità della realtà, mettendo in contrapposizione la violenza palpabile della natura con la magia e le storie che raccontano di leggende, creando un’esperienza che va oltre la semplice documentazione della bestia, penetrando il tessuto mitologico e culturale del Messico, seguendo le tracce della creatura misteriosa.